A 10 anni dal primo trapianto sono 43 gli interventi eseguiti nel mondo, di cui 3 in Italia. L’esperienza ha consolidato il valore della microchirurgia per lesioni e malformazioni
Tutti riusciti gli interventi effettuati sia a livello internazionale sia nel nostro Paese da parte del professor Marco Lanzetta, Direttore dell’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano di Monza, vera e propria avanguardia mondiale della specialità. La struttura gestisce il Registro Internazionale dei Trapianti di mano e faccia, ginocchio, utero, laringe e parete addominale.
Milano, 18 settembre 2008 – Sono passati 10 anni esatti dal primo, pionieristico trapianto di mano al mondo eseguito a Lione da un’equipe di cui faceva parte il Professor Marco Lanzetta, Direttore dell’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano di Monza.
“Da allora i passi in avanti sono stati molti” – anticipa proprio il professor Lanzetta – “i regolari controlli a distanza di anni dei soggetti operati hanno permesso, infatti, di verificare l’efficacia di questo tipo di interventi: tutti i pazienti stanno bene ed hanno recuperato, nel corso del tempo, una buona sensibilità e funzionalità nella mano trapiantata. Si tratta di un importante passo avanti della scienza ed apre nuovi scenari: siamo pronti, in particolare, ad intervenire, ma solo in casi particolarmente gravi, sui neonati”.
Uno degli aspetti più delicati dei trapianti è il possibile rigetto che viene tenuto sotto controllo con una opportuna terapia farmacologica. “Adesso sappiamo che assumendo regolarmente i farmaci prescritti questo problema viene superato” – precisa ancora Lanzetta – “ed il paziente migliora sensibilmente la propria qualità della vita”.
Sono tre i trapianti di mano eseguiti fino ad oggi in Italia, tutti a Monza e dal professor Lanzetta: il primo è stato eseguito nell’ottobre del 2000, il secondo nell’ottobre del 2001 e il terzo nel mese di novembre 2002. Nel mondo, complessivamente, finora sono stati effettuati 43 trapianti di mano su 33 pazienti: in 12 soggetti sono state trapiantante entrambe le mani, in 19 una sola. In Europa i trapianti eseguiti sono stati 15, di cui 6 di una mano e 9 di due mani, mentre negli USA si registrano 4 trapianti, di una mano sola. In Cina, infine, sono stati effettuati 13 trapianti, di cui 8 di una mano sola, 3 di due mani e 2 trapianti di dito ed uno di una sola mano anche in Malesia.
“Grazie all’esperienza che abbiamo maturato direttamente a Monza, oltre che con il confronto con gli altri 14 centri internazionali che eseguono trapianti di mano” – aggiunge Marco Lanzetta – “abbiamo perfezionato sia l’intervento che la fase di riabilitazione. In particolare, abbiamo avuto la conferma che i risultati sono buoni anche a fronte dei potenziali effetti collaterali delle terapie anti-rigetto. L’esperienza che abbiamo maturato con i trapianti di mano è stata possibile grazie alle tecniche di microchirurgia che utilizziamo di routine per la cura di molte altre patologie alle mani, nei bambini come negli adulti, soprattutto dopo incidenti. Senza la microchirurgia i trapianti non sarebbero stati possibili”.
Registro Mondiale dei Trapianti di Mano e Tessuti Composti Si trova a Monza, presso l’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano diretto dal professor Marco Lanzetta il Registro Mondiale dei Trapianti di mano e Tessuti Composti ( www.handregistry.com ), faccia, ginocchio, utero, laringe, parete addominale), cioè l’ufficio centrale di coordinamento dati di tutti i centri mondiali che eseguono questi delicati interventi.
Creato in collaborazione con l’Ospedale Eduard-Herriot di Lione, al momento raccoglie le informazioni provenienti da 14 centri mondiali, e si occupa di pubblicare questi dati in forma scientifica ma anche divulgativa. Il Registro permette ai vari partecipanti di scambiarsi in tempo reale idee e dati che possono essere di grande aiuto nella programmazione delle migliori strategie cliniche per il successo dei trapianti eseguiti.