Porte aperte al Centro di Riabilitazione il Carrobiolo il 22 novembre
Monza, 22 novembre 2008. Pericoli da sovraccarico funzionale alle mani per tutti i bambini che usano cellulari e videogiochi. Per prevenire i disturbi e curare con opportune riabilitazioni quelli già insorti, i terapisti del Centro di Riabilitazione il Carrobiolo organizzano nella loro sede di Monza sabato 22 novembre 2008, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, La Giornata del Bambino. Tutte le famiglie, genitori e figli, sono invitare ad intervenire ad una serie di incontri e giochi che permetteranno, in un’atmosfera rallegrata da un clown e da un prestigiatore, di conoscere posture corrette e rischi nell’abuso dell’utilizzo di computer e playstation, telefoni cellulari e palmari.
“Oggi lo stile di vita dei nostri bambini è cambiato” – spiega il professor Marco Lanzetta, direttore dell’istituto Italiano di Chirurgia della Mano di Monza – “prevede una manualità diversa, completamente nuova, che può procurare disturbi anche gravi alle mani che sono esposte alla sindrome da sovraccarico funzionale. I messaggi con il telefonino, in particolare, possono causare, nel tempo, tendinite e tendinopatie. I telefoni palmari, poi, che prevedono l’utilizzo di una micro penna, richiedono uno sforzo di precisione importante da parte della mano. I videogiochi, invece, possono causare disturbi agli arti superiori e soprattutto alle dita per un utilizzo eccessivo e prolungato di controllers e joysticks. Se si osserva un bambino giocare ad un videogame, ci si rende conto che i movimenti dei polsi, dei pollici e delle altre dita sono rapidi e ripetitivi. Se non interrotti, i bambini tendono a rimanere ore davanti al loro videogame preferito ed è quindi importante abituarli a limitare il tempo di gioco e, soprattutto, a concedersi frequenti pause. I sintomi di potenziali disturbi dovuti all’utilizzo prolungato ed indiscriminato dei controllers includono, inoltre, arrossamenti e piccole vesciche, parestesia e gonfiore dei pollici od altre dita. Se trascurati questi sintomi possono evolvere in vere e proprie patologie che interessano i tendini, i nervi ed i legamenti delle mani e dei polsi. Più in generale, infine, l’uso di queste tecnologie può causare ai bambini problemi di scoliosi, piedi piatti e torcicollo, soprattutto a causa della posture errate assunte mentre si gioca con i videogames”.
Il 54,8% dei bambini italiani, tra i 7 e gli 11 anni possiede un cellulare. Nel 37% dei casi il cellulare viene usato per parlare con gli amici, nel 32% dei casi per parlare con i genitori, nel 14% dei casi per i messaggi sms, il 10% per cento lo utilizza soltanto per ricevere telefonate. Questi i risultati di un’indagine Eurispes – Telefono Azzurro 2006 su un campione di 1.300 bambini fra 7 e 11 anni. In base ai dati Istat, i bambini: tra i 7 e gli 11 anni sono oltre 400.000 in Lombardia, 2 milioni 700.000 in Italia, mentre quelli tra 0 e 14 anni sono 1.300.000 in Lombardia, 8.200.000 in Italia.
La maggior parte dei bambini e dei ragazzi fino a 14 anni trascorrono diverse ore al giorno davanti al computer, ma anche scrivendo messaggi SMS con i loro cellulari, per non parlare del tempo dedicato a playstation e videogiochi. Il 46% dei ragazzi italiani gioca infatti ai videogames almeno una volta al giorno, il 12% anche in più riprese. Una sessione di gioco dura mediamente quasi un’ora, con una quota di appassionati – oltre il 20% – che dedica ai videogiochi anche fino a due ore al giorno.
Dai dati di un’indagine commissionata dal Moige (Movimento Italiano Genitori) nel maggio 2008, emerge un graduale abbassamento dell’età nella quale i bambini si avvicinano ai videogiochi: basti pensare che più di 1 su 4 inizia a giocare già a partire dai 3 anni e che oltre il 30% dei ragazzi tra i 7 e i 12 anni ha imparato in età pre-scolare, contro appena il 10% di quanti hanno oggi dai 13 ai 17 anni.<sc< p=””></sc<>