da Il Cittadino di Monza e Brianza
Sta bene ed è già stato dimesso Shukr, il piccolo curdo di cinque anni, operato gratuitamente venerdì scorso dall’equipe del professor Marco Lanzetta.
Al bambino, nato focomelico, è stata rimossa una parte dei tessuti molli del braccio destro, per poter ricostruire l’arto in moto tale che possa, tra qualche anno quando il bimbo sarà un po’ più grande, iniziare ad indossare una protesi. Un primo passo verso una speranza di autonomia, fino a qualche mese fa considerata impossibile.
Lanzetta ha già visitato il bambino che resterà a Monza, ospite della Casa di accoglienza della parrocchia di San Carlo, per almeno un mese e mezzo, il tempo necessario perché la ferita si rimargini senza problemi.
Shukr, assistito continuamente dalla mamma Shilan, da papà Mahr Nadr Mustafa Mohammad e dalla sorellina Vahin, di tre anni, è stato dimesso già sabato dalla clinica Zucchi, che ha messo a disposizione gratuitamente la sala operatoria e l’attrezzatura necessaria per l’intervento.
«Shukr è un bambino paziente e molto coraggioso – racconta chi l’ha incontrato in questi giorni – non si lamenta e non fa alcun capriccio. Ha affrontato l’intervento e il dolore della ferita con grande coraggio». Quello stesso coraggio che l’ha aiutato, in soli cinque anni di vita, ad affrontare difficoltà e problemi: dal primo intervento al cuore per correggere un difetto congenito, con un’operazione condotta in Italia quando il bimbo aveva solo un anno, alla vita di tutti i giorni in Kurdistan, ancora oggi sfregiato dalla violenza.