da Pic Solutions
Milano, 23 apr. (Adnkronos Salute) – Dita gonfie, arrossate e doloranti, che piano piano si deformano complicando la vita di ogni giorno anche nelle attività più semplici. E´ questo il ritratto delle mani dei circa 4 milioni di italiani che soffrono di artrosi, malattia articolare cronica e degenerativa che nel nostro Paese fa registrare numeri sempre più alti, a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. Ma rassegnarsi ad avere le ´mani legate´, accettando come una condanna gli effetti del tempo che avanza, è sbagliato: “L´artrosi alle mani si può curare in tanti modi”, anche senza bisturi, e “con grandissimi risultati”, assicura il chirurgo Marco Lanzetta, lanciando oggi a Milano la seconda Giornata nazionale dell´artrosi alle mani. Si celebrerà mercoledì 2 maggio con visite gratis in 5 città italiane (Monza, Monastier di Treviso, Bologna, Roma e Foggia), prenotabili telefonando allo 039-2324219.
Dopo il successo della prima edizione, che nel gennaio 2011 ha totalizzato 250 persone visitate, torna quindi anche quest´anno l´iniziativa promossa dal Gicam (Gruppo italiano chirurghi amici della mano) in collaborazione con l´Iicm (Istituto italiano di chirurgia della mano) diretto a Monza da Lanzetta, noto alle cronache per aver firmato nel 2000 il primo trapianto di mano in Italia e per aver partecipato al primo al mondo nel 1998. Grazie al consulto gratuito degli specialisti che aderiscono alla Giornata, gli interessati potranno informarsi sulle strategie di prevenzione e diagnosi precoce dell´artrosi alle mani, ma soprattutto sui nuovi trattamenti disponibili. Sarà possibile anche ricevere la consulenza di riabilitatori specializzati del Centro ´il Carrobiolo´ di Monza. E grazie a un questionario di autovalutazione online (www.iicm.it e www.gicam.net), tutti potranno conoscere la salute delle proprie mani e capire se serve una visita specialistica di approfondimento.
Solo in Lombardia (dati Istat), sono ben 640 mila le persone che convivono con un´artrosi alle mani. Si calcolano inoltre 360 mila pazienti nel Lazio, 320 mila in Veneto e 280 mila in Emilia Romagna. Causata da un mix fra predisposizione genetica e fattori ambientali (sotto accusa in particolare sollecitazioni meccaniche, obesità, malformazioni, traumi e microtraumi), l´artrosi alle mani può attaccare anche i giovani. Ma è fra gli anziani che raggiunge cifre da epidemia: i segni tipici si possono riscontrare nell´80% degli over 65. E se prima dei 45 anni la malattia ha la stessa frequenza in uomini e donne, passati i 50 è ´lei´ la più colpita.
“Il messaggio principale che vogliamo diffondere con questa campagna – spiega Lanzetta – è il concetto che l´artrosi alle mani si può curare in tanti modi con grandissimi risultati e con elevati miglioramenti della qualità della vita. Quando il paziente si rivolge ai nostri centri per un consulto, diagnostichiamo per prima cosa il livello di gravità della malattia. Solo in questo modo – precisa infatti l´esperto – è possibile scegliere una cura personalizzata, studiata per i singoli pazienti e secondo il grado di gravità raggiunto dalla malattia”. E “qualora l´intervento chirurgico risultasse necessario, grazie alle nuove tecniche di microchirurgia questo diventa risolutivo e garantisce un risultato che persiste per sempre. Grazie a interventi in anestesia locale e ricoveri in day hospital, il paziente recupera in circa 8 settimane”.
Fra i trattamenti non chirurgici, lo specialista conferma il successo di terapie come l´artroscopia con uso di staminali (le cellule ´bambine´, prelevate dal paziente, vengono iniettate nell´area danneggiata e indotte a trasformarsi in nuove cartilagini) e l´applicazione indolore di gel medicati, contenenti farmaci specifici che vengono applicati in loco e fatti penetrare in profondità, fino ai tessuti malati, utilizzando una fonte di energia. Con questa via, infatti, è possibile somministrare in sicurezza medicinali antinfiammatori in dosi molto superiori rispetto a quelle che potrebbero essere assunte per bocca o per iniezione.
Ma contro l´artrosi è anche possibile giocare d´anticipo, attraverso la prevenzione. Soprattutto nei pazienti che in famiglia hanno precedenti di artrosi alle mani, è possibile per esempio ´disegnare´ su misura una dieta protettiva ad hoc, in base ai risultati degli esami di sangue, urine e saliva. C´è poi la prevenzione attraverso un programma di fisioterapia studiato insieme a un tecnico della riabilitazione, che prevede alcune sedute nei centri specializzati e un mantenimento degli esercizi a domicilio.