da Blogsphere
In questo post l’intervista di approfondimento al Prof. Marco Lanzetta su come curare l’artrosi alle mani
Nel post precedente abbiamo parlato di artrosi alle mani e del fatto che contrariamente a quanto si pensi, è una malattia che si può e si deve curare, come ci ha spiegato il Prof. Marco Lanzetta, Direttore dell’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano di Monza.
Visto l’interesse relativo all’argomento, abbiamo rivolto alcune domande di approfondimento al Professore che ci ha gentilmente concesso quest’intervista e che ringraziamo vivamente.
1 ) Prof. Lanzetta l’artrosi può colpire anche prima di 50 anni?
“Dai nostri dati statistici l’inizio della forma artrosica nelle donne si colloca tra i 45 e i 50 anni, specialmente qualora sia presente una certa familiarità. Negli uomini l’esordio è solitamente più blando e più in là con l’età.
2) Quando non c’è un’evidente familiarità riguardo la malattia qualsiasi soggetto può esserne colpito improvvisamente?
“No, quando non c’è nessuna familiarità è molto più raro un esordio rapido ed una forma aggressiva. Nel caso ciò avvenga bisogna pensare ad una malattia differente, come l’artrite reumatoide”.
3) Nel suo post Professore parla di alimentazione e dieta per prevenire questa patologia. Di cosa si tratta? Quali sono gli alimenti ideali da consumare?
“L’alimentazione è un fattore importante nel fare una certa prevenzione ma anche nell’ evitare un aggravamento rapido. Gli alimenti acidi in generale sono da evitare, ma ognuno presenta delle caratteristiche personali. Per questo si effettuano dei test specifici sul sangue, urine, saliva, e si inquadra il comportamento dietetico di ogni paziente. Qualche volta si ricorre a degli integratori”.
4) Per i casi avanzati Professore, accenna alla laserterapia con farmacogel, in cosa consiste?
“Si tratta di una terapia che permette di trattare le articolazioni malate, infiammate, dolenti con dei farmaci e dei prodotti che riducono il gonfiore ed il dolore attraverso una somministrazione mediata da una sorgente laser. La terapia viene effettuata su un periodo ristretto e ha durata abbastanza lunga, diciamo circa 2 anni”.
5) Nel caso in cui si è costretti alla chirurgia, il post operatorio comporta molti fastidi? E dopo quanto tempo si possono riprendere le normali attività?
“Ormai la chirurgia viene proposta solo quando le articolazioni malate sono completamente distrutte, cioè qualora il rivestimento cartilagineo sia scomparso. Si tratta di interventi risolutivi e con risultati definitivi. Non bisogna quindi pensare alla chirurgia come una soluzione meno buona, dato che si tratta tra l’altro di interventi in anestesia locale e day-hospital”.
“I tempi di recupero variano a seconda dell’articolazione della mano che viene operata, ma sono in genere nell’ordine di 6-7 settimane”.
6) Professore Lei fa riferimento alle terapie naturali per evitare la degenerazione associati all’uso di integratori, può spiegarci di cosa si tratta?
“Come accennato, si tratta di individuare il profilo metabolico del paziente e suggerire dei comportamenti alimentari più corretti, associati ad alcuni integratori naturali se necessario. Un sano stile di vita abbinato ad un programma personalizzato di ginnastica dolce prescritta da un fisioterapista dopo un esame funzionale delle mani può portare ad un sollievo della sintomatologia senza ricorrere a farmaci ed evitare gli effetti collaterali che tutti conosciamo”.