Le nuove terapie illustrate dal professor Marco Lanzetta in occasione della presentazione della Prima Giornata dell’Artrosi alle Mani
In occasione della presentazione della Prima Giornata Nazionale dell’Artrosi alle Mani, in programma il 26 gennaio 2011, sono state illustrate le nuove terapie per la cura di questa patologia che colpisce quasi 4 milioni di persone in Italia.
“L’approccio più innovativo che utilizziamo” – spiega proprio il professor Marco Lanzetta, il chirurgo noto a livello internazionale per aver partecipato all’esecuzione del primo trapianto di mano al mondo – “prevede una serie di applicazioni di un farmaco-gel sulle articolazioni colpite. Utilizzando delle sorgenti di energia il farmaco viene diffuso in profondità, in corrispondenza dei tessuti malati. Si tratta di una tecnica assolutamente indolore che ci permette di trattare con successo oltre il 50% dei pazienti portatori di artrosi sia sul piano del dolore che del recupero della malattia. In questo modo il paziente può beneficiare di un dosaggio di medicinali antinfiammatori centinaia di volte superiore a quello che assumerebbe per via orale o con un’iniezione senza subirne gli effetti collaterali, proprio perché il farmaco non viene assorbito dal sangue ma direttamente dalle cartilagini. La microchirurgia artroscopica, poi, ha compiuto importanti progressi in questo ambito. Oggi, infatti, è possibile rimodellare le dita deformate attraverso l’uso di sonde artroscopiche, di diametro di circa un millimetro,che permettono di lavorare all’interno delle articolazioni malate”.
E’ possibile, inoltre, somministrare al paziente alcune terapie a base di integratori antiossidanti e antagonisti degli squilibri degli acidi grassi che combattono, tra le altre cose, gli attacchi dei radicali liberi colpevoli di usurare e danneggiare i tessuti e le cartilagini.
“E’ possibile anche ricorrere all’uso delle cellule staminali” – prosegue lo specialista – “che possono essere iniettate nell’area danneggiata ed indotte, con adeguati fattori di crescita, a trasformarsi in nuove cartilagini. E’ però necessario precisare che ogni caso è diverso dall’altro. La scelta di quale terapia possa essere più adatta per un paziente dipende dalla gravità e dall’estensione dell’artrosi e dalle esigenze quotidiane di ogni individuo”.
L’età media della popolazione cresce
L’Italia è il Paese più longevo dell’Unione Europea con la maggior percentuale (5,5) di ultraottantenni. Secondo le proiezione Eurostat, il nostro Paese arriverà nel 2060 al 14, 9% e gli ultraottantenni, tra il 2035 e il 2060, aumenteranno di circa 3 volte. In particolare, secondo le stime Istat, la vita media degli uomini crescerà da 77,4 anni nel 2005 a 83,6 nel 2050 e quella delle donne da 83,3 anni a 88,8.
I segni tipici dell’artrosi delle mani possono riscontrarsi nell’80% della popolazione oltre i 65 anni di età. Al di sotto dei 45 anni compare con eguale frequenza nel sesso maschile e femminile mentre oltre i 50 anni risultano maggiormente colpite le donne.
L’età media si sta alzando in modo significativo, anche da anziani si possono svolgere attività sportive, come il golf, il tennis, le bocce, od hobby che richiedano un uso delle mani molto intenso e particolare, come nel caso degli strumenti musicali, il gioco delle carte, la pittura, scultura, il giardinaggio. Mani artrosiche e trascurate possono impedire di svolgere queste attività con soddisfazione.
La diffusione della malattia: 4 milioni gli italiani colpiti
L’artrosi è una malattia articolare cronico-degenerativa, a carattere progressivo che colpisce in Italia circa 4 milioni di persone. Interessa principalmente le persone anziane ma anche i giovani possono soffrirne. Infatti, come per molte altre malattie, nella maggior parte dei casi l’insorgere della patologia è dovuto ad una combinazione fra predisposizione genetica dell’individuo, artrosi di tipo primario, e influenza dei fattori ambientali, soprattutto le sollecitazioni meccaniche, l’obesità, le malformazioni, i traumi ed i microtraumi, artrosi di tipo secondario.
Sintomi dell’artrosi
L’artrosi in genere colpisce le articolazioni delle dita lunghe della mano e del pollice. Si manifesta con un dolore acuto, gonfiore e arrossamento. Con il tempo, da sei mesi a un anno, il dolore può tendere ad attenuarsi o a scomparire ma compaiono le note antiestetiche nodosità. La cartilagine si usura sempre più e dopo qualche tempo la malattia diventa deformante, ed i problemi di funzione diventano molto importanti. Una tempestiva cura, prima che i danni articolari siano irreversibili, resta la soluzione migliore per frenare l’avanzata dell’artrosi nella maggior parte dei casi.
I centri in cui sono disponibili le nuove terapie
Lombardia – Istituto Italiano di Chirurgia della Mano di Monza
Lazio – Villa Stuart di Roma
Emilia Romagna – Villalba Hospital di Bologna
Veneto – Casa di Cura Giovanni XXIII di Monastier (Tv).