Una precisazione sul caso dell’uomo americano che avrebbe avuto una ricrescita di un dito amputato
In merito all’articolo apparso su USA Today e ripreso dalla stampa italiana sul caso di Lee Spievack, venditore di Cincinnati, Ohio, che avrebbe avuto una ricrescita di un dito amputato da una sega elettrica, ed in seguito alle molteplici richieste di spiegazioni da parte di pazienti italiani, va precisato quanto segue:
Il trauma subito dal paziente americano riguardava una ferita dell’estremo distale di un dito, in pratica una ferita con una asportazione di parte del polpastrello.
In questi casi si procede ad una ricostruzione con un innesto di pelle prelevato dallo stesso paziente o con una cicatrizzazione secondaria, in pratica attendendo che la natura ripari la ferita.
Gia’ attualmente sono a disposizione una serie di prodotti e di sostanze che stimolano la neoformazione tissutale e quindi la riparazione cutanea.
E’ quindi errato parlare di una ricrescita del dito, in quanto un dito e’ composto da vari tessuti integrati tra di loro (osseo, muscolare, nervoso, tendineo, vascolare, linfatico, adiposo) che non possono essere rigenerati insieme. Si e’ trattato quindi solo della accelerazione di un naturale processo di riparazione della pelle di rivestimento del polpastrello. Questo concetto va chiarito onde evitare che pazienti amputati si rivolgano a strutture sanitarie per “far ricrescere il dito”.